venerdì 5 maggio 2023

Oltre le parole

 


 Gli animali ci mettono di fronte ad un nostro grande limite: l'incapacità di andare oltre le parole per ritrovare altri canali comunicativi come l'intuizione, l'empatia e la compassione. Credendo erroneamente che la mente razionale sia ciò che ci rende superiori alle altre specie, irretiti dall'incessante vaniloquio dell'ego, dimentichiamo quella capacità di comprendere... con il cuore, per dirla poeticamente.

 In questo calmo e silenzioso pomeriggio di fine settimana mi accorgo improvvisamente che Tina mi manca. Raramente ma può capitare che tutto sembri rallentare il ritmo: Africa e Leo sono in quello stato tranquillo e sonnecchiante tipicamente felino. Anch'io, in qualche modo, mi sintonizzo sulle stesse frequenze, lasciando spazio a qualche ricordo. Rivedo Tina che mi osserva, mentre mi concedo una breve e infrequente pausa di relax sul divano, con le gambe incrociate. Lei non si lascia sfuggire l'occasione di accucciarsi in grembo, dispensando benefiche fusa. 

  Nulla sembrava renderla felice come le mie carezze. Alzava i suoi grandi e verdi occhi verso di me e, attraverso quello sguardo, pareva passare un'energia potente, una volontà di comunicazione incontenibile. Ero quasi intimorita da tanta attenzione, come se temessi di non essere grado di sostenere una simile richiesta di legame. Mi pareva difficile mantenere quel contatto visivo. Sarebbe stato decisamente meno impegnativo essere sfuggente e di fretta, nel vortice degli incessanti e inderogabili impegni e progetti di vita. 

   Fermarsi obbliga a stare nel momento presente, nel qui ed ora, lasciando andare tutto il resto, per comprendere chi siamo davvero, la natura di quanto ci circonda e il senso del nostro esistere. Tina non aveva bisogno di parole per comunicarmi contenuti di grande saggezza e io neppure avrei saputo che farne del linguaggio verbale e della logica umana. Osservare in silenzio, mettermi in atteggiamento di ascolto e ricezione era tutto quello di cui necessitavo per entrare in uno stato energetico superiore.

  Sto vivendo un'esperienza simile da circa un mese, alle prese con alcune formiche che hanno invaso il luogo dove lavoro. L'unico problema: la mia presenza fisica che, nonostante tutta la volontà di non nuocere, è pur sempre una minaccia per la loro incolumità. Inutile dire che ho messo in atto tutti i tentativi possibili e immaginabili per evitare che finiscano sotto i miei piedi o sotto le rotelle della mia sedia da ufficio, rispettando tuttavia il loro bisogno di trovare cibo. In certi momenti mi fermo per controllare la situazione, osservo i loro comportamenti e scopro un'ncredibile natura: instancabili creature, non si fermano innanzi ad alcun ostacolo, trascinano pezzi di cibo enormi, portano soccorso alle compagne ferite o morenti, sembrano in perfetta sintonia tra loro.

  Non posso incrociare gli sguardi di quei minuscoli insetti ma sarebbero come quelli di Tina: un invito a lasciare andare tutto quanto ci fa correre e affannare, inseguendo ciò che è impermanente, per ritrovare, invece, chi siamo davvero: anime in transito su questo piano terreno, così come lo sono loro. 

  Ma loro lo sanno da sempre, noi noi.

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